Interviste

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Introduzione

Leggi la recensione dei MesmerizeL'Italia ha da oggi un nuovo gruppo di cui andare fiera: i Mesmerize. Giungono solo nel 1998 al loro debut album, ma non permettetevi di accusarli di aver cavalcato l'onda del trend del momento, infatti la band milanese è sulla scena da ben 10 anni. Solo l'inesperienza iniziale  e l'ottusità di alcune record labels che solo un paio di anni fa non avrebbero mai prodotto un album dei Mesmerize, cioè un album di sano e potente Heavy Metal, non hanno permeeso che "Tales of Wonder uscisse qualche anno prima. Tra le fila dei nostri una vecchia conoscenza della scena italiana, Folco Orlandini, special guest in "Act II: Galileo" dei Time Machine. Date ai Mesmerize una possibilità, se lo meritano.

 

Intervista (Folco e Piero)

La band al completoRagazzi volete presentare ai lettori di Evil Surfer web-zine il vostro album nei suoi contenuti lirici e musicali?
(Piero) Heavy Metal! Questa è secondo me la miglior presentazione dell'album! Effettivamente fatichiamo un po' a riconoscerci nelle etichette che vanno per la maggiore al momento, e che talvolta qualcuno usa per definirci, come power, speed o (più raramente) prog, soprattutto nell'accezione che hanno oggi. Questo è quello che secondo me ci differenzia da gran parte dei gruppi italiani che, pur nella maggior parte dei casi bravissimi, tendono un po' a seguire il filone del momento (naturalmente con le dovute eccezioni). Abbiamo sempre fatto questo genere e continueremo a farlo, senza badare troppo a chi dice "facendo così e cosà potreste vendere di più" e cose del genere; fortunatamente abbiamo trovato un'etichetta, la Underground Symphony, che ci ha lasciato piena libertà su quanto vogliamo fare (beh, forse ci ha ridimensionato un po' quando la sparavamo troppo grossa hehehe...). Dal punto di vista dei testi, non si tratta di un vero e proprio concept-album, ma c'è una sorta di filo conduttore, che è quello del racconto, come evidenziato dal titolo. Un buon racconto, così come una buona canzone, hanno il magico potere di riuscire a distoglierti dalla realtà e farti sentire altrove. I racconti che compongono l'album sono fra i più vari, da storie fantasy a vicende mitologiche a storie horror e così via, con alcune puntate anche nel mondo reale. Possono essere ispirate a libri, film, fumetti o quant'altro, è il contenuto che conta, non la forma... è la storia, non colui che la racconta!

Un testo che mi ha particolarmente colpito è quello di "Chorus of the rain", Folco Orlandini (vocals)inusuale per una heavy metal band che ha un approccio prettamente fantasy nelle sue liriche.
(Piero) Effettivamente il testo di Chorus Of The Rain, così come la canzone stessa, si discosta un po' dal resto dell'album, che comunque, come ti dicevo, non si compone esclusivamente di liriche fantasy. E' un testo molto introspettivo, scritto da Paolo, uno di quei testi che non si possono spiegare senza che perdano il loro fascino... infatti non gli ho mai chiesto cosa vuole dire di preciso! E' giusto che ciascuno lo interpreti a modo proprio.

Il fatto di essere riconosciuti come la band dell'ex cantante dei Time Machine vi crea fastidio o al contrario lo considerate un modo come un altro per promozionarvi?
(Folco) La cosa, a livello promozionale, non può che fare bene visto che in fondo i Time Machine sono più conosciuti di noi, se però viene esposta nei giusti termini...anzi colgo l’occasione per chiarire alcuni punti. I Mesmerize non sono un “mio nuovo progetto” come qualcuno ha scritto. Considero la band mia sicuramente, non perché l’ho creata, ma perché mi identifico pienamente con il suo spirito e la sua proposta musicale, al contrario i Time Machine non sono mai stati “miei” visto che la mia funzione era di semplice guest. Essendo arrivato all’ultimo momento non ho avuto modo di poter comporre nulla del materiale di “Galileo”. I Mesmerize non sono la “nuova band”, il “nuovo progetto”, etc... Insomma è duro ammetterlo, ma non sono affatto “nuovi” visto che a Marzo festeggeremo i dieci anni di attività! Sono infatti passati 10 anni dalle nostre prime esperienze musicali.

Come mai avete dovuto aspettare 10 anni per arrivare al sospirato record-deal?
(Folco) Bèh, diciamo la verità: con il ’99 festeggiamo 10 anni di attività, ma i primi non sono neanche da considerare: quando abbiamo formato la band nessuno di noi sapeva suonare o scrivere musica quindi il primo periodo è da considerarsi molto di più che un semplice rodaggio. Il primo demo-tape realizzato, “R.I.P.”, era mooolto casalingo e i sei brani contenuti peccavano decisamente di ingenuità ed inesperienza compositiva. E’ vero anche, però, che dalla registrazione di “Tregenda” (secondo demo-tape) all’uscita di “Tales of Wonder” sono passati cinque anni!! Diciamo pure che abbiamo cercato a lungo e invano un contratto discografico. In quegli anni c’era il boom del prog-metal (genere musicale basato su tecnicismi inverosimili e, a mio avviso, anche talvolta fini a sé stessi), capisci bene come la nostra proposta musicale, che si ricollega direttamente al metal anni ‘80, fosse vista come qualcosa di obsoleto e grossolano. Fortunatamente per noi gli ultimi due anni hanno visto la rinascita del metal classico e noi abbiamo trovato un contratto sotto Underground Symphony, potendo così far conoscere al pubblico la nostra musica.

PieroPer quale motivo non è andato più in porto il progetto di accasarvi presso la Lucrezia rec., label proprio dei succitati Time Machine?
(Folco) In origine dovevamo uscire proprio per quella label, ma poi i discografici cominciarono a fare alcune pressioni affinchè modificassimo il nostro genere in favore del più trendy progressive metal. Oltre a non esserne obiettivamente in grado, non sentivamo quel genere come nostro, (noi siamo cresciuti ascoltando gli Iron Maiden di “Powerslave” e gli Helloween di “Keeper of the 7th keys” tanto per intenderci!) e decidemmo di comune accordo di interrompere la collaborazione con la Lucretia pur rimanendo in ottimi rapporti con loro.

L'album è pieno di special-guest, ce ne volete parlare? (Piero)
Eddy Antonini degli Skylark e Frank Andiver, ex-Labyrinth, ora con gli Shadows Of Steel, hanno suonato degli inserti di tastiera visto che non abbiamo un tastierista (e francamente non ne sentiamo la mancanza!). Frank, inoltre e soprattutto, ha fatto un grande lavoro a livello di produzione artistica, sia per quanto riguarda il suono, sia dandoci preziosi consigli con la sua esperienza. Mauro Palermo, storico chitarrista degli Sharks, ma ha suonato anche per Vasco Rossi, ha arricchito alcune nostre canzoni con i suoi grandi assoli; con Andrea Torricini, ancora dagli Shadows Of Steel, abbiamo fatto amicizia durante le registrazioni e l'abbiamo ospitato volentieri sul disco come chitarra ritmica addizionale in una canzone.

Non credete che questo ritorno di certe sonorità classiche vi possa paradossalmente danneggiare in qualche modo ?
(Folco) Non penso che possa danneggiarci: come ti ho già detto abbiamo trovato un contratto anche grazie al ritorno di questo genere! Underground Symphony è sempre stata un’etichetta “True metal” e ha sempre prediletto bands come la nostra, ma come tutte le case discografiche deve anche vendere i propri prodotti e se il mercato flette in senso opposto non c’è passione che tenga!

Andrea Tito (bass)Cosa rispondereste a chi magari per ignoranza vi tacciasse di cavalcare il trend del momento?
(Folco)Può essere negativo il fatto che la gente ci venga a conoscere solo adesso che il genere è tornato in voga; così facendo la nostra musica perde di personalità uscendo sul mercato insieme a molti altri prodotti analoghi; se Tales Of Wonder fosse stato pubblicato tre anni fa probabilmente avrebbe avuto lo stesso impatto che hanno avuto gli Hammerfall (certo se avessimo avuto anche lo stesso supporto promozionale!!). Inoltre c’è da dire che insieme a noi sono saltate fuori altre bands che suonano questo tipo di metal, ma non so quante di esse facessero prog un paio di anni fa, industrial cinque anni fa o grunge sette anni fa: non so se mi spiego! Insomma, potremmo apparire una delle bands che seguono l’onda cercando il successo commerciale, ma non è così. Ascoltate “Tregenda” (1993), che pur avendo indubbi limiti conteneva in pieno gli stilemi che abbiamo maturato e riportato in meglio (per quanto siamo riusciti) su “Tales of Wonder”.

Il 1998 è senza ombra di dubbio l'anno della consacrazione dell' italian metal nel mondo. Un giudizio su Rhapsody, Labyrinth, Eldritch e Athena e un grosso difetto della scena italiana.
(Piero) E' straordinario quanto sta succedendo in Italia da uno-due anni a questa parte: grazie all'impegno delle case discografiche indipendenti, al miglioramento delle produzioni e naturalmente alla bravura dei gruppi stessi, l'Italia è finalmente riuscita a guadagnarsi un grosso spazio nel panorama metal internazionale. Ci scrivono ragazzi un po' da tutto il mondo citando fra i loro gruppi preferiti (oltre ai Mesmerize ...hehehe) Rhapsody e Labyrinth, naturalmente, ma anche Domine, Drakkar... Il maggiore difetto della scena italiana è secondo me l'atteggiamento di molti musicisti (non tutti, naturalmente): quando un gruppo ottiene un discreto successo, agli altri dà fastidio, un po' per invidia, un po' perché pensano che rubino loro una fetta di mercato, e quindi cominciano le critiche e gli ostruzionismi; davanti sembrano tutti amici, ma quando ti volti devi camminare tenendo le spalle al muro... Noi assolutamente non vogliamo entrare in un meccanismo di questo tipo, anche perché pensiamo che il successo di un gruppo italiano faccia solo bene alla scena nazionale, magari limitando le vendite degli altri in Italia, ma aprendo notevolmente a tutti le porte dei paesi stranieri; è un fatto che fino a poco tempo fa, nessuno all'estero riteneva un gruppo italiano degno di ascolto, mentre oggi c'è una grande attenzione anche per i gruppi nuovi, e sta nascendo quasi il genere dell'"Italian Heavy Metal".

Andrea (drums)Dovendo formare la bill di un "Monsters Of Rock", chi portereste sul palco oltre ovviamente ai Mesmerize?
(Folco) Posso dirti la mia bill ideale (in ordine sparso per non fare torti a nessuno): Mesmerize, Rhapsody, Angra, Stratovarius, Manowar !

So che avete in cantiere la realizzazione di un MCD. Sarà composto di unreleased-tracks o vi compariranno anche delle cover?
(Piero) Sì, dovremmo cominciare le registrazioni per il secondo album all’inizio di quest’autunno, e registreremo anche i pezzi per un CD singolo che lo precederà. Ci sarà un pezzo del nuovo album, più altri tre pezzi, fra inediti e cover. Dovremmo inoltre registrare anche una cover degli Adramelch per una compilation-tributo dell'Underground Symphony, prevista pero’ per l’anno prossimo. A proposito di tributi, il mese prossimo entreremo in studio per incidere “The Prisoner” degli Iron Maiden, che apparira’ tra breve per un doppio CD-tributo che sarà pubblicata dalla label Energie.

Progetti futuri e saluti finali.
(Piero) Ok, a breve termine la nostra intenzione, oltre a quella di completare le canzoni che andranno sul nostro secondo CD, e’ quella di suonare in giro il più possibile, visto che è proprio il fare concerti l’aspetto più gratificante per una band! Se vi capiterà quindi di capitare dalle parti di un nostro gig, non esitate quindi a fare un salto a sentirci....e, mi raccomando, diteci che vi manda EVIL SURFER! J Up the ‘rizers! (Folco) Un saluto a tutti quanti i navigatori di Evil Surfer, e in generale a tutti i kids che amano la nostra musica, il True Metal! Ciaoooo!

Luca Palmieri